di Sebastiano Ramello

Nel 2012 Sebastiano Ramello consulente internazionale di vini e esperto di vini italiani, originario della provincia di Cuneo regione Piemonte ha dato vita alla prima ricerca al mondo intolleranza alimentare legata al vino creando un team di medici, nutrizionisti e enologi. Qui di seguito Sebastiano ci racconta come è nata questa ricerca e i benefici di bere un vino selezionato e garantito “LOW HISTAMINES”.

 

“La mia professione mi permette ogni settimana di degustare vini di media e alta qualità provenienti dai principali territori italiani, un po’ con la speranza da parte delle aziende vinicole di essere inserite nelle mie selezioni e proposti ai miei clienti e contatti nel mondo e in parte per essere recensiti e promossi.

Spesso le bottiglie dei vini degustati da me e i miei collaboratori non vengono finite così che quello che rimane va a finire sulle tavole di amici o dei miei famigliari. Propri in questo ultimo caso, ho scoperto che ogni volta che mia madre beveva un vino, specialmente rosso, parliamo di vini di media e alta qualità, percepiva alcuni strani lievi sintomi tra cui emicrania così che in famiglia l’abbiamo spinta a fare un controllo ospedaliero scoprendo che soffriva di una leggera istaminosi, semplicemente: “intolleranza alimentare alle istamine” (forse anche creato dal suo problema di asma).

La mia perplessità è arrivata quando il medico, dietologo nutrizionista gli ha tolto dalla dieta il vino; proprio in questo preciso momento ho deciso di dare inizio alla mia ricerca, prima navigando su internet alla ricerca di altre persone che soffrono di istaminosi, scoprendo una percentuale mondiale molto alta e sucessivamente con l’aiuto di enologi e laboratori riconosciuti dal governo italiano analizzando vari vini a campione provenienti da diverse parti d’Italia in modo da comprendere il contenuto medio di istamine all’interno del vino, scoprendo che un vino rosso di qualità ha un contenuto di istamine che si aggira intorno ai 5mg/litro, alcuni vini, sopratutto d’oltre frontiera arrivano anche a 100 mg/litro.

Questa ricerca mi ha portato a conoscenza che il vino, specialmente rosso, è l’alimento, in questo caso liquido, in proporzione al consumo che se ne fa con più alto contenuto di istamine. Grazie sempre alla mia professione ho potuto discutere questa mia ricerca iniziale nei principali salotti e fiere internazionali del vino, dal Prowein di Dusseldorf, al Vinitaly a Verona sino a eventi più piccoli ma di non minore importanza negli Stati Uniti, Hong Kong, Canada, Cina, scoprendo che già diverse entità e università stavano studiando l’influenza delle istamine negli alimenti sul corpo umano.

A questo punto, come si può leggere sul blog, dopo aver analizzato il contenuto di istamine in differenti vini, denominazioni italiane, ho scoperto un vino, inizialmente un Dolcetto D’Alba Doc di una piccola azienda vinicola a conduzione familiare del territorio della Langa regione Piemonte con un contenuto di istamine al disotto della media, cosi che l’enologo e proprietario della azienda, Veglio Osvaldo, interessato alla mia ricerca” – una innovazione nel mondo del vino – ” ha deciso di entrare a far parte del mio progetto come enologo consulente “Low Histamines” in modo da portare la ricerca sul campo e comprendere come controllare le muffe che producono le istamine durante la fermentazione”.

Arrivati a questo punto Sebastiano Ramello ha dato vita a un marchio riconosciuto e registrato: “Low Histamines”

“Intanto che davo vita alla “Low Histamines” l’enologo Veglio Osvaldo, grazie al suo impegno, lavoro e professionalità era riuscito a controllare le muffe che producevano le istamine e così produrre il primo vino Doc rosso “Low Histamines”, un vino con un contenuto di istamine al disotto dello 0,5mg/litro, praticamente quasi senza istamine”.

Sebastiano ci racconta che ivini Low Histamines prima di essere stati messi in commercio, come testimonia questo articolo, sono stati testati su diverse persone che hanno dichiarato di soffrire di istaminosi, intolleranza alimentare alle istamine con pieno successo, tanto che molti amanti del vino che da anni non potevano più consumare il dolce nettare a causa della loro patologia hanno potuto ricominciare, con moderazione a gustarsi un buon bicchiere di vino.

“Maggiori informazioni riguardo la mia ricerca potete trovarla sul sito internet”.

Attualmente quanti sono e quali sono i vini “Low Histamines” nel mondo?

 “Al momento sono cinque denominazioni, tutte del territorio della Langa, regione Piemonte: il primo, da dove è partita l’intera ricerca è il Dolcetto D’Alba Doc, a seguire, dopo anni di prove e studi siamo riusciti ad ottenere un Diano D’Alba Docg, Barbera D’Alba Doc, il primo vino bianco un Langhe Chardonnay Doc e in fine un Langhe Nebbiolo Doc, in futuro speriamo di poter ottenere un vino frizzante con queste caratteristiche e vini biologici in modo da poter garantire a tutti un vino di qualità con istamine inferiore a 0,5mg/litro”.

Navigando sul blog della Low Histamines  ho scoperto molti articoli internazionali sia pubblicati su riviste di cibo e vino ma anche di salute e attualità che parlano della tua ricerca, non che articoli di medici e nutrizionisti che spiegano perchè consumare un vino con queste caratteristiche: 

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Quali sono i paesi attualmente, secondo te, più attenti a questo fenomeno?

“Alcuni stati europei da anni hanno già iniziato a consigliare il consumo di vini con basso contenuto di istamine, comunque le persone che più ci contattano sono originarie degli Stati Uniti, Inghilterra, ma anche italiani. Anni fa durante una trasmissione sul Wall Street Jurnal di New York City hanno dedicato 15 minuti alla mia ricerca e ai vini Low Histamines come anche su diverse altre testate giornalistiche degli U.S., penso che l’America sia attualmente il paese più attento alle intolleranze alimentari”.

Sempre più ristoranti di media e alta categoria hanno menù dedicati a intolleranti alimentari, come anche molti supermercati dedicano reparti, scaffali a prodotti suggeriti a intolleranti alimentari, ma fino ad ora non esisiteva il vino, cosa ne pensi?

” Prima di tutto bisogna tornare alle origini di cosa è il vino, il vino è un alimento, classificato come alimento liquido, quindi come tutti gli alimenti può rientrare nelle intolleranze alimentari. Secondo basta pensare che oggi sempre più persone per un motivo o l’altro soffrono di intolleranze alimentari e allergie quindi mi sembra giustissimo che si possa offrire a loro qualche cosa di alternativo senza andare a compromettere la qualità del prodotto, in quasto caso un vino Doc o Docg di qualità che può essere apprezzato da tutti ma anche, come indicato da diversi nutrizionisti, suggerito a sensibili ai vini o intolleranti alimentari alle istamine”.

Ho visto che la tua ricerca e vini Low Histamines ti hanno portato anche a Israele.

“Alcuni anni fa il vice presidente della “Israel Master Chef Academy” che conta oltre 2000 Master Chef nel mondo è venuto a scoperta della mia ricerca e vini durante un evento internazionale e poco dopo è venuto a trovarmi a casa mia nella provincia di Cuneo dove mi ha premiato con la “medaglia D’oro” per la creazione di un nuovo modello di vino al mondo e sucessivamente mi ha invitato a Israele insieme a Master Chef da varie parti del pianeta per onorificiarmi come Amabasciatore Del Vino Israel Master Chef Academy e concedermi uno spazio dove ho potuto introdurre la ricerca Low Histamines ad alcuni dei migliori Master Chef al mondo”.

Anche in Brasile durante un evento “Master Chef” sono stati selezionati alcuni vini di Langa “Low Histamines” da abbinare a importanti piatti.

So che da anni oltre frequentare l’America e l’Europa frequnti l’Asia, in particolare la Cina e Hong Kong, come questi due paesi si sono comportati difronte a questa tua ricerca?

“I cinesi come il resto del mondo hanno dedicato molta attenzione alla mia ricerca, tanto che grazie a un importante evento di promozione del vino avvenuto nel territorio di Pechino nel 2015, dove promuovevo alcune aziende vinicole italiane, tra cui l’azienda vinicola Veglio Michelino & Figlio, la prima cantina a produrre vini classificati “Low Histamines” , ho conosciuto degli importatori che hanno iniziato sucessivamente a importare in Cina alcuni di questi vini Doc e un gruppo di politici locali che hanno dato vita a una delegazione da Pechino che mesi dopo è stata invisita al territorio della Langa e provincia di Cuneo in modo da consocere alcune delle aziende vinicole che avevo promosso ma anche il territorio e in particolar modo la produzione di vini riconosciuti “Low Histamines” prodotti dalla azienda vinicola Veglio Michelino & Figlio con lo scopo di portare questi vini Doc e Docg in Cina insieme alla ricerca.”

C’è stata anche una collaborazione con l’Università la “Sapienza” di Roma.

“Non è stata una vera e propria collaborazione, in realtà anni fa alcuni medici della Università la “Sapienza” mi hanno contattato in quanto interessati alla mia ricerca e dopo diverse telefonate, incontri, l’Università ha deciso di patrocinare la ricerca “Low Histamines” e questi primi vini durante un Simposium avvenuto al Vinitaly, dove alcuni professori e medici, tra cui il Dr. Eugenio Franzero hanno discusso la ricerca Low Histamines è i benefici di consumare un vino con queste caratteristiche. 

Puoi indicare ai nostri lettori come riconoscere un vino Low Histamines?

“Si riconoscono grazie al marchio registrato a pié di bottiglia, una etichetta a collarino dove viene spiegato in breve cosa è un vino “Low Histamines”, dalla capsula arancione e dalla medaglia “Wine Selection Sebastiano Ramello” sulla stessa capsula a garanzia della qualità.”

Perchè hai deciso di identificare la tua ricerca e questi vini unici con il colore arancione?

“Cercavo qualche cosa che si potesse identificare da lontano, e niente di meglio di un colore può attrarre il nostro occhio, l’arancione perchè riporta alla creatività, mette in connessione la nostra sfera istintiva del piacere corporeo legato al cibo, risveglia le percezioni del piacere inducendo le persone a vivere la vita con maggiore ottimismo, l’arancione è armonia e equilibrio, distende i nervi, dona solievo, tutte qualità che si riscontrano anche in un vino “Low Histamines”.

Per chi volesse saperne di più o degustare uno di questi vini unici, può contattare direttamente Sebastiano Ramello: info@lowhistamines.com

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